Come ho ideato e fondato la Residenza per anziani Padre Pio (INTERVISTA)
GIOVANNI EVANGELISTA RACCONTA LA SUA IMPRESA
Intervista a cura di Daniela Cirulli
Il nostro collega Giovanni Evangelista si sta sperimentando come
imprenditore sociale, avendo attivato recentemente una Comunità Alloggio per
anziani in Provincia di Frosinone della quale è ideatore, progettista,
organizzatore e dirigente.
-Giovanni, vuoi raccontarci da quale esperienza professionale parti?
Ho iniziato a lavorare nel 1992 come socio fondatore di una
cooperativa sociale in ambito minorile, quindi, dal 2005 ho lavorato con
diverse tipologie di contratto a part time per i comuni di Patrica e Morolo nel
frusinate.
-Cosa ti ha spinto ad organizzare una struttura sociale privata?
La necessità di trovare una realizzazione lavorativa stabile
e soddisfacente, dal punto di vista economico e professionale. Sono stato
incoraggiato e sostenuto dal gruppo di lavoro sulla libera professione
attivato dal CROAS Lazio, all'interno del quale ho potuto confrontarmi e
scambiare in-formazioni preziose. Inoltre il mio lavoro di assistente sociale
nell'Ente loca-le, mi ha permesso di rendermi conto delle carenze dei servizi e
delle politi-che sociali territoriali, e di individuare quegli spazi di lavoro
sociale necessari ma non garantiti dal settore pubblico.
-Che tipo di “indagini di mercato” hai svolto per scegliere la struttura da attivare e la fascia di utenti a cui rivolgerti?
Ho capito che la domanda di aiuto di molte famiglie con
anziani fragili, non trovava risposta nei servizi locali. Le famiglie delegano
il carico assistenziale a badanti private, spesso non preparate e prive di un
contratto di lavoro. Nell'intero basso Lazio (province di Frosinone, Latina, e
parte di Roma) le strutture residenziali per anziani idonee ed autorizzate ai
sensi del-la normativa regionale di riferimento (LR 41/2003) sono pochissime.
Per cui ho pensato che una struttura alloggio ben organizzata potesse
rispondere alle richieste del “mercato” sociale locale.
-Chi ha finanziato il tuo progetto e quali spese hai dovuto sostenere?
Ho presentato un progetto di start up d‟impresa a 4 Banche
locali, per ottenere l‟apertura di credito necessaria ad avviare la struttura.
Una delle 4 Banche mi ha concesso un mutuo da restituire in 7 anni con un
periodo di 18 mesi di pre-ammortamento, nel quale posso corrispondere una rata
ridotta del prestito, in considerazione delle spese previste per la fase di
avvio dell‟attività. Con questo prestito ho affittato la struttura, l‟ho
ristrutturata a norma di legge, l'ho arredata e pubblicizzata.
-Quali autorizzazioni e passaggi amministrativi hai dovuto affrontare?
Ho costituito una Ditta Individuale della quale sono il
titolare. Scelta la struttura (una villetta su due piani nel centro storico di
Amaseno, con ampio giardino), ne ho dovuto chiedere all'Ufficio Tecnico del
Comune il cambio di destinazione d‟uso, quindi ho ottenuto le dovute
autorizzazioni per procedere all'adeguamento alle norme antinfortunistiche e
all'abbattimento delle barriere architettoniche. Ho poi chiesto al Comune l'autorizzazione all'apertura e al
funzionamento come struttura residenziale sociale, previo parere dell‟Azienda
USL. Il parere positivo è arrivato nell'aprile 2015: nei giorni seguenti ho
inaugurato la Comunità Alloggio “RESIDENZA PER ANZIANI PADRE PIO” e il 29
aprile ho accolto la prima ospite. A distanza di 6 mesi dall'inaugurazione ho
accolto 11 ospiti paganti, tutti anziani autosufficienti o parzialmente non
autosufficienti, ed ho quasi esaurita la capienza della struttura (12 posti).
In questi mesi ho superato senza sanzioni diversi controlli ispettivi dell'ASL
e dei NAS. Posso dire di aver vinto la sfida di avviare un'attività
imprenditoriale nel campo del sociale!
-Ti sei avvalso di collaboratori? Come hai scelto il personale che gestisce la struttura?
Ho delegato alcune procedure burocratiche a collaboratori
fiduciari, ma, essenzialmente, sono stato protagonista e responsabile di tutti
i passaggi organizzativi. Ho scelto il personale che gestisce la struttura fra
persone di cui avevo stima e che possedevano una comprovata esperienza e
disponibilità. Attualmente operano nella residenza: io come Responsabile e
titolare del-la struttura in qualità di assistente sociale esperto, un
educatore professionale per la stesura dei PAI, 3 operatori socio sanitari per
la cura degli ospiti e dell‟ambiente, 1 addetto alle pulizie. I tre OSS, in
possesso dell‟attestato HCCP, preparano e somministrano anche i pasti.
-Come hai pubblicizzato la tua attività?
Ho costruito un sito web dedicato www.residenzapadrepio.it
che ha registrato circa 100.000 visitatori. Ho attivato una pagina facebook che
in pochi mesi ha collezionato oltre 3000 like. Ho elaborato circa 20.000 fra locandine
e brochure informative, distribuite sia alla cittadinanza sia a referenti di
settore (MMG, farmacie, servizi socio sanitari, parrocchie, associazioni e
volontari etc.). Ho pubblicato inserzioni pubblicitarie sulla stampa locale.
Essenziale è stato il passa parola operato dagli ospiti e dai loro familiari,
soddisfatti dei servizi ricevuti.
-Hai attivato rapporti di collaborazioni con le istituzioni e i colleghi dei servizi pubblici?
Ho divulgato notizia della Comunità Alloggio ai servizi
sociali dei Comuni limitrofi ad Amaseno, ma, malgrado sia prevista la
possibilità di inserimento di anziani in strutture autorizzate da parte
dell'Ente Locale, gli ospiti presenti, al momento, sono tutti privati paganti
la propria retta (circa 1.350 euro mensili).
-Quali difficoltà hai incontrato nell'avvio dell’attività?
E' stato impegnativo e complicato gestire le numerose
procedure burocratiche necessarie all'apertura e al funzionamento della
struttura. Inoltre è stato faticoso conciliare
questa attività imprenditoriale con il lavoro di assistente sociale consulente
negli Enti locali, che ancora porto avanti. Ho avuto un sovraccarico di lavoro
e un forte stress emotivo, anche per il rischio di impresa che mi sono assunto.
-Quali soddisfazioni ti da il lavoro professionale come imprenditore sociale?
Soprattutto una soddisfazione
personale e professionale per essere riuscito a realizzare qualcosa di nuovo
seguendo il processo dalla A alla Z, e conseguendo un‟entrata economica
soddisfacente per me e per i miei collaboratori. Mi sono occupato degli
aspetti normativi, finanziari, strutturali, gestionali e relazionali, mettendo
a frutto e amplificando le mie competenze professionali. A partire da quello
che sono, che conosco e che so fare come assistente sociale, sono riuscito a
gestire con successo problemi e procedure che affrontavo per la prima volta. Ho
capito che l'assistente sociale è in grado di connettere diversi interventi in
favore dell'anziano fragile e della sua famiglia: dall'accoglienza e la cura,
al progetto d‟intervento personalizzato, dall'attivazione dell‟amministrazione
di sostegno, all'orientamento ai servizi socio sanitari, dall'animazione delle
attività quotidiane all'apertura al paese. Tale apertura è stata anche favorita
dalla posizione centrale della struttura.
-Quali strategie metti in atto per cercare ospiti per la tua struttura?
Invito le famiglie interessate
a visitare la struttura e a parlare con gli ospiti, illustro le attività
quotidiane e i vantaggi di una posizione centrale e accessibile, propongo dei
brevi periodi di prova ed organizzo degli open day promozionali per far
conoscere la Residenza, garantisco servizi di sollievo con soggiorni
settimanali o mensili.
-Con questa attività si riesce a coprire i costi e a guadagnarsi da vivere?
Sì, se si è oculati e si lavora
molto. Nei primi mesi ho dovuto ricoprire diversi ruoli con orari di lavoro
dilatati e reperibilità h 24. I primi mesi siamo andati in pareggio, ma ora
iniziamo a guadagnare qualcosa, con grande soddisfazione mia e dei
collaboratori.
-Cosa suggeriresti a chi volesse seguire le tue orme? Cosa non deve mancare nella cassetta degli attrezzi professionali?
Bisogna avere fiducia in se stessi, dimostrare coraggio e
determinazione, circondarsi di collaboratori fidati su cui poter contare,
seguire un sogno con la ragionevole certezza che può diventare realtà. Per
riuscire occorre possedere esperienze e competenze trasversali, senza
autolimitarsi a quelle strettamente professionali. Occorre essere aperti di
mente, disponibili a mettersi in gioco e disposti a rischiare gettando il
cuore oltre l‟ostacolo. Si può fare.
-Il corso di studi che hai frequentato per diventare assistente sociale ti ha preparato a diventare un imprenditore sociale?
Gli studi accademici non sono
sufficienti. Bisogna continuare a formarsi e aggiornarsi e conoscere
esperienze innovative. Mi è stata molto utile la partecipazione al gruppo di
lavoro sulla libera professione dell'Ordine che mi ha aperto nuovi orizzonti
professionali, e mi ha dato consapevolezza del-la possibilità di realizzare un‟impresa
sociale per raggiungere una stabilità lavorativa ed economica.
Grazie Giovanni, penso che la tua esperienza concreta di successo possa incoraggiare molti giovani colleghi che non si rassegnano al precariato e se la sentono di rischiare il capitale umano e professionale in un’impresa difficile ma, come tu hai dimostrato, possibile. Buon lavoro!
Seminario Nazionale sulla libera Professione (RM) |
Sono fiero di aver conosciuto Giovanni ..persona come pochi ..
RispondiEliminaE' un esempio di come sia riuscito a ad fruttare i talenti che il Signore ha dato a ciascuno di noi..competenza ,intelligenza ,professionalità, spirito di servizio ,carìta' ,solidarietà fatti collimare in progetti x il prossimo..
E' la parabola dei Talenti...
Caro Giovanni Evangelisti non rimanere sorpreso quando sarà quel giorno.. le tue orecchie udranno un lieto annuncio dal Padre come da Vangelo.. " vieni Benedetto xche' ero malato e mi sei venuto a visitare ecc .." infatti ogni cosa che facciamo a uno dei più bisognosi la facciamo a Dio nei nostri fratelli..e ancora " TI avevo dato 5 talenti e tu ora me è restituisci 10 avendoli fatti fruttare( hai messo in movimento le tue caratteristiche creando del bene attraverso i tuoi progetti cioe')
SONO lieto di essere presidente segretario socio onorario del fan club "Forza Giovanni!!"😇